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Titolo: Le relazioni città-campagna nella Storia del paesaggio agrario di Emilio Sereni
Titoli alternativi: Relations between town and country in "History of rural Italian landscape" by Emilio Sereni
Autori: Visentin, Chiara
Curatori: Quaini, Massimo
Data: nov-2011
Editore: Silvana Editoriale
Document Type: Part of book or chapter of book
Abstract: Historician Emilio Sereni develops his analysis of the city and the countryside in the deeply Marxist principles of Italian life. He understands how the rise of cities and their population, the transformation from an agricultural to agricultural-industrial country of Modern Italy has an intensely historical and political value. He speaks of the city, introducing it before his analysis on the agrarian question. For this Sereni recalls the usefulness of studies of place names to read the agricultural landscape, referring in particular to centuriatio, the squaring in grid of the Italian territory impressed by ancient Rome. He calls it the imprint that remains to this day, the most broad and lasting. But the land division comprises also the leading organization of urban development (from castra, and to curtes villae worthy progenitors of both agricultural agglomeration of urban formations).
Lo storico del paesaggio Emilio Sereni sviluppa la sua analisi sulla città e le campagne nella vita italiana da principi profondamente marxisti. Egli comprende come l’ascesa delle città e della loro popolazione, la trasformazione da paese agricolo a paese agricolo-industriale, in cui si stava modificando l’Italia, iniziano ad avere nel dopoguerra un valore intensamente storico e politico. Parla di città, introducendola prima di compiute analisi sulla questione agraria: scopre infatti una reale necessità per canalizzare il significato dei suoi studi sul paesaggio rurale verso una possibilità di ricomporre arretratezza e sviluppo, seguendo una metodologia logica che vede «un sistema di rapporti necessari tra gli elementi di un determinato insieme». Per questo Sereni richiama l’utilità del ricorso agli studi di toponomastica per leggere il paesaggio agrario, riferendosi in particolare modo alla centuriatio, alla quadrettatura del territorio italiano, e non solo, impressa da Roma, dovuta al ciclo biennale delle rotative. Egli la definisce l’impronta che resta a tutt’oggi, la più larga e duratura. Ma la centuriazione compone anche la principale organizzazione dell’insediamento urbano (dai castra, alle curtes e alle villae, degni progenitori sia dei agglomerati agricoli che delle formazioni urbane).
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