Please use this identifier to cite or link to this item: https://hdl.handle.net/1889/1583
Full metadata record
DC FieldValueLanguage
dc.contributor.advisorBacci, Cristina-
dc.contributor.advisorBrindani, Franco-
dc.contributor.authorSalmi, Federica-
dc.date.accessioned2011-07-05T10:01:47Z-
dc.date.available2011-07-05T10:01:47Z-
dc.date.issued2011-03-02-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/1889/1583-
dc.description.abstractLe tossinfezioni alimentari causate da Vibrio parahaemolyticus rientrano nel gruppo di malattie a trasmissione alimentare per le quali in Europa è stata stabilita una rete di sorveglianza con relativo obbligo di denuncia (Reg. (CE) 178/2002: Sistema di allerta comunitario).Il metodo ISO/TS 21872-1:2007 per la ricerca di Vibrio parahaemolyticus prevede l’assenza in 25 grammi di prodotto, ma ciò comporterebbe l’esclusione dal mercato di molte partite non conformi di prodotti della pesca importati dal nostro paese. Da questo è emersa la necessità di limitare le non conformità ai soli casi di Vibrio parahaemolyticus tossigeno, che presentano cioè i geni toxR, trh e tdh. In questo lavoro di tesi si è valutata l’efficacia di un protocollo biomolecolare da applicare direttamente sugli alimenti per verificare la presenza di ceppi di Vibrio parahaemolyticus tossigeni. La valenza di tale metodica vuole essere quella di disporre di uno strumento di screening diretto che, pur non prescindendo dalle tecniche colturali tradizionali, consenta l’individuazione rapida degli alimenti potenzialmente a rischio. In questo lavoro sono state messe a punto due metodiche biomolecolari: una in grado di rilevare una sequenza del gene tox-R, caratteristica della specie, e una per il rilevamento del gene tdh, che codifica per l’emolisina termostabile e fornisce quindi un dato di tossigenicità. La sensibilità della metodica biomolecolare oggetto di studio, relativa al gene tox-R, è risultata contenuta, mentre la metodica utilizzata per ricerca del gene tdh ha dato buoni risultati, consentendo l’individuazione di ceppi tossigeni con bassi carichi contaminanti senza richiedere incubazione di arricchimento.Le prove sperimentali eseguite rappresentano un primo passo per l’applicazione di un approccio biomolecolare diretto sugli alimenti che fornisca un’indicazione in tempi molto brevi dell’eventuale presenza di ceppi patogeni di Vibrio parahaemolyticus.it
dc.language.isoItalianoit
dc.publisherUniversità di Parma. Dipartimento di salute animaleit
dc.relation.ispartofseriesDottorato di ricerca in Disciplina nazionale ed europea sulla produzione ed il controllo degli alimentiit
dc.rights@Salmi Federica, 2011it
dc.subjectVibrio parahaemolyticus, PCR, geni tox-R, tdhit
dc.subjectVibrio parahaemolyticus, PCR, tox-R and tdh genesit
dc.subjectTossinfezioni alimentariit
dc.subjectFood poisoningit
dc.titleAspetti epidemiologici e virulenza di Vibrio parahaemolyticus: studio di una metodica biomolecolareit
dc.title.alternativeEpidemiologic and virulence factors of Vibrio parahaemolyticus: study of biomolecular methodit
dc.typeDoctoral thesisit
dc.subject.miurVET/04it
dc.description.fulltextopenen
Appears in Collections:Scienze medico-veterinarie. Tesi di dottorato

Files in This Item:
File Description SizeFormat 
TESI FEDERICA SALMI.pdfTesi di dottorato1.46 MBAdobe PDFView/Open


Items in DSpace are protected by copyright, with all rights reserved, unless otherwise indicated.