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dc.contributor.advisorFerrari, Pier Francesco-
dc.contributor.authorMacellini, Sara-
dc.date.accessioned2010-07-12T13:06:47Z-
dc.date.available2010-07-12T13:06:47Z-
dc.date.issued2010-03-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/1889/1480-
dc.description.abstractAlla luce di alcune teorie sembra essenziale per un corretto sviluppo e per l’acquisizione di nuove competenze l’aiuto che il bambino riceve dall’esterno, grazie ad un supporto e ad una eventuale dimostrazione delle possibili soluzioni del compito proposto. Sebbene il presente studio non riguardi problematiche evolutive le teorie precedentemente illustrate potrebbero applicarsi a primati non umani quali i macachi che, pur non mostrando chiaramente la capacità di acquisire autonomamente particolari competenze motorie, potrebbero tuttavia acquisirle attraverso un processo di scaffolding basato sulle interazioni con un dimostratore conspecifico o con un addestratore umano. Gli studi sui neuroni mirror precedentemente illustrati possono inoltre fornire un supporto a queste teorie. In particolare, tenendo presente le caratteristiche dei neuroni mirror che rispondono selettivamente all’osservazione di atti eseguiti con strumenti, si potrebbe ipotizzare che un simile meccanismo favorisca l’uso di strumenti in scimmie naϊve. Partendo da questa ipotesi ci siamo quindi interrogati se nel macaco l’osservazione di un individuo dimostratore in grado di usare uno strumento potesse suggerire al soggetto osservatore quali strategie mettere in atto per svolgere lo stesso compito. Per fare ciò i soggetti sperimentali sono stati sottoposti a diversi Esperimenti ognuno dei quali suddiviso in Fasi: In una prima parte dello studio si sono indagate le interazioni spontanee di due scimmie (Esperimento 1) con uno strumento a forma di bacchetta, con il quale avrebbero dovuto recuperare cibo non altrimenti raggiungibile. Ai soggetti era richiesto di mettere in atto il comportamento senza aver ricevuto uno specifico addestramento per l’utilizzo dello strumento (contesto individuale). La nostra scelta della bacchetta è stata motivata dal fatto che essa sembrava uno strumento apparentemente semplice da usare (Goldenberg e Iriki, 2007), dal momento che in letteratura esso, (Goldenberg e Iriki, 2007), era già stato impiegato per testare l’abilità di utilizzo degli strumenti in diverse specie di primati (es. Visalberghi e Limongelli, 1994; Limongelli et al., 1995; Westergaard e Suomi 1992; Zuberbϋhler et al., 1996). Nel corso dell’Esperimento i soggetti sono stati sottoposti ad una Fase sperimentale che prevedeva anche il suggerimento di parte della sequenza motoria necessaria per recuperare il cibo. Durante l’Esperimento 2 (Apprendimento sociale) si era voluto verificare se l’osservazione di un soggetto dimostratore (umano o conspecifico) che eseguiva l’azione con la bacchetta potesse influire sull’attività di utilizzo dello strumento da parte della scimmia osservatrice. Durante gli Esperimenti 1 e 2 la fonte di cibo si trovava esternamente alla gabbia dei soggetti, per far si che essi potessero invece agire in una condizione più etologica e quindi probabilmente più favorevole alla risoluzione del compito, nell’Esperimento 3 (Generalizzazione dell’uso dello strumento ad un nuovo compito) abbiamo posto l’apparato e il cibo all’interno della gabbia. Il compito richiesto era il medesimo, ovvero recuperare il cibo utilizzando una bacchetta di legno. Nella seconda parte dello studio, a seguito di un addestramento specifico delle scimmie ad apprendere il corretto utilizzo dello strumento, abbiamo sottoposto i soggetti ad ulteriori Esperimenti (suddivisi a loro volta in Fasi sperimentali) per valutare il loro grado di generalizzazione dell’abilità appena acquisita: Durante l’Esperimento 4 si è modificato il contesto in cui le scimmie operavano, modificando la posizione di partenza dello strumento e il supporto sul quale il cibo era posizionato. Durante l’Esperimento 5 abbiamo modificato la tipologia degli strumenti, presentando inizialmente ai soggetti uno strumento di forma e peso uguale alla bacchetta precedentemente usata ma costruita con una materiale diverso, e successivamente uno strumento di uguale materiale ma dalla forma e dal peso differenti. Durante l’Esperimento 6 abbiamo indagato se le scimmie fossero in grado di riconoscere le caratteristiche funzionali dello strumento presentando loro 3 utensili contemporaneamente, caratterizzati da lunghezza e forma differente tra loro. Nell’Esperimento 7 abbiamo nuovamente posizionato il cibo e lo strumento all’interno della gabbia della scimmia osservando l’utilizzo dello strumento mediante una sequenza motoria differente rispetto a quella utilizzata negli Esperimenti precedenti. Infine nell’Esperimento 8 abbiamo consegnato alle scimmie un nuovo strumento a forma di paletta da croupier che se manovrato come se fosse un rastrello, consentiva di recuperare alcuni pezzetti di cibo fuori portata del braccio. In questo Esperimento si richiedeva al soggetto di utilizzare quindi un nuovo strumento che richiedeva una nuova sequenza comportamentale, differente rispetto a quella necessaria per l’utilizzo della bacchetta. Nella terza ed ultima parte dello studio (Esperimento 9) abbiamo osservato le modalità di interazione di un gruppo di scimmie naϊve con uno strumento, a seguito dell’osservazione di un dimostratore che metteva in atto correttamente il compito di recuperare il cibo servendosi dello stesso attrezzo. In questo nuovo esperimento è stato scelto come strumento una paletta da croupier. Da un punto di vista motorio il suo utilizzo infatti risultava più semplice: le scimmie avrebbero dovuto impugnarlo, estenderlo sino al raggiungimento del cibo e tirarlo a sé con un movimento di recupero).it
dc.language.isoItalianoit
dc.publisherUniversità degli Studi di Parma. Dipartimento di Biologia evolutiva e funzionaleit
dc.relation.ispartofseriesDottorato di Ricerca in Biologia del Comportamentoit
dc.rights© Sara Macellini, 2010it
dc.subjectTool useit
dc.subjectMonkeyit
dc.titleStudio sperimentale dei processi di apprendimento individuale e sociale nell'utilizzo di strumenti nel macaco (Macaca nemestrina e Macaca mulatta)it
dc.typeDoctoral thesisit
dc.description.fulltextopenen
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