Please use this identifier to cite or link to this item: https://hdl.handle.net/1889/1455
Full metadata record
DC FieldValueLanguage
dc.contributor.advisorPerini, Silvia-
dc.contributor.authorPasquali, Marco-
dc.date.accessioned2010-06-25T06:42:19Z-
dc.date.available2010-06-25T06:42:19Z-
dc.date.issued2010-03-08-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/1889/1455-
dc.description.abstractIntroduzione Alcune recenti revisioni critiche dei lavori sulla lettura condivisa di libri di figure (Fletcher, Reese, 2005; van Kleeck, Stahl, Bauer, 2003) supportano l’idea vygotskijana secondo la quale in ogni interazione di lettura ci sono tre componenti: un adulto, un bambino e un libro. Ogni componente influisce sull’altra per stabilire l’interazione sociale e definirne la qualità, intesa nei termini degli effetti sulla produzione narrativa di entrambi i partecipanti (Pellegrini, Galda, 2003). Nel panorama attuale della ricerca, però, se sono numerosi i lavori che prendono in considerazione i fattori attribuiti all’adulto (ad esempio: lo stile di lettura o le strategie di richiamo dell’attenzione), le caratteristiche del bambino (ad esempio: lo stile di attaccamento all’adulto o il livello di sviluppo linguistico raggiunto) e l’esistenza di una relazione causale tra misure del lessico usato dall’adulto ed una varietà di misure connesse con lo sviluppo del bambino, dallo sviluppo del linguaggio a quello della teoria della mente, sono poche le ricerche che esaminano la relazione tra la natura del testo e la qualità dell’interazione di lettura. A questo proposito, Girolametto e colleghi (2000), ritengono che i libri manipolativi, che presentano cioè opportunità di manipolazione consistenti nel sollevamento di lembi e nell’apertura delle illustrazioni, possano rendere la lettura più simile al gioco e, di conseguenza, ridurre la difficoltà del linguaggio prodotto dall’adulto. Anche Kaderavek e Justice (2005) hanno ottenuto risultati a favore di un libro con componenti manipolative, confrontato con un libro illustrato, in un’indagine pilota volta a verificare se il genere narrativo possa influenzare la produzione linguistica di bambini tra i 49 e i 67 mesi con deficit del linguaggio. Poiché la letteratura ci suggerisce che la lettura condivisa adulto-bambino e, perciò, gli effetti sul bambino mediati dalle strategie dell’adulto, siano influenzati anche dal tipo di libro, viste le importanti implicazioni applicative, il presente studio intende esplorare le funzionalità del libro manipolativo con bambini a sviluppo tipico e atipico di età prescolare: se, come pensiamo, il libro illustrato manipolabile viene ricordato meglio e dà luogo a racconti linguisticamente più complessi e coerenti, avremo utili indicazioni sul tipo di testo narrativo utilizzabile per promuovere l’acquisizione del vocabolario e la riabilitazione linguistica di bambini con sviluppo atipico. Il presente lavoro si è articolato in 3 diverse ricerche: la prima ha voluto valutare la capacità “discriminativa” del materiale da utilizzare (libretti); la seconda ha interessato un campione di bambini normodotati, e la terza un campione di bambini con sviluppo atipico. Studio 1 (pilota): Metodo Hanno preso parte allo studio 31 diadi madre-bambino di madrelingua italiana, 19 femmine e 12 maschi (età media: 3 anni e 7 mesi). Ogni mamma ha “letto” individualmente tre libri di figure costruiti ad hoc, con storie che, seppur diverse, hanno lo stesso protagonista, la stessa lunghezza e la stessa sequenza di eventi. L’unica differenza sostanziale riguarda la tipologia dei tre libri: una storia presenta solo immagini, una immagini e brevi testi, una immagini manipolabili mediante il sollevamento di finestrelle. Nonostante i bambini non sappiano leggere, si è scelto di utilizzare anche un tipo di libro con testi perché corrisponde a quello usato più frequentemente dagli adulti. L’ordine di presentazione delle storie è stato bilanciato nel corso di incontri successivi distanziati di una settimana. Alla fine di ogni lettura, ai bambini venivano poste domande volte a valutare il ricordo e la competenza linguistico-narrativa relativamente ai personaggi e al contenuto delle storie. Preliminarmente alla lettura dei libri di figure si è provveduto a controllare le capacità mnemoniche dei bambini con una prova di memory span e lo sviluppo linguistico con il TVL/Test di valutazione del linguaggio. Risultati In accordo con gli studi citati, anche in questo lavoro è stato verificato che le prestazioni dei bambini sono migliori durante l’interazione con il libro manipolativo, ma non sempre. In particolare, per quanto riguarda il ricordo, al t test per campioni appaiati non risultano differenze significative tra il numero degli elementi ricordati per la storia con immagini e quella con immagini più testo, mentre la differenza è significativa tra la storia solo immagini e la storia manipolativa. Sulle trascrizioni delle narrazioni prodotte è stata calcolata la lunghezza media dell’enunciato e la bontà della storia, codificata a partire dalla complessità strutturale della storia narrata dal bambino, da “Non storia” a “Storia completa” (Accorti Gamannossi, 2001). Anche in questo caso i bambini si dimostrano più competenti con la storia manipolativa per la quale producono narrative più lunghe e con una bontà più elevata anche se in maniera significativa solo nel confronto tra la storia con immagini e la storia manipolativa. Studio 2: campione di bambini normodotati. Metodo: Hanno preso parte allo studio 40 diadi, 19 maschi e 21 femmine (età media 4 anni e 9 mesi). Per alcune analisi il campione è stato diviso in 3 sottogruppi in base alle età: Gruppo 1:14 bambini di età compresa tra 3,6 e 4,5 anni; Gruppo 2: 12 bambini di età compresa tra 4,6 e 5,1 anni; Gruppo 3. 14 bambini di età compresa tra 5,2 e 5,11 anni. Come nello studio precedente, ogni madre ha “letto” individualmente i tre libri di figure costruiti ad hoc: una storia presenta immagini e elementi pragmatici (presenza di onomatopee, simboli grafici, ecc), una immagini e brevi testi, una immagini manipolabili mediante il sollevamento di finestrelle; al termine sono state fatte domande al bambino per valutare il ricordo e la competenza linguistico-narrativa. Preliminarmente alla lettura dei libri di figure si è provveduto a controllare le capacità mnemoniche dei bambini con una prova di memory span e lo sviluppo linguistico con il TVL/Test di valutazione del linguaggio; l’ordine di presentazione dei libretti è stato bilanciato. Sulle trascrizioni delle narrazioni prodotte, oltre che i parametri linguistici e narrativi già utilizzati, è stato analizzato anche lo stile di narrazione materno, suddiviso in Stile Narrativo vs Stile Paradigmatico (Tessler, 1994), tramite la griglia di codifica tratta da Rollo (2003). Risultati. Contrariamente a quanto ci si poteva aspettare, il libro che ha prodotto i migliori risultati in termini linguistici e narrativi (N° di enunciati, ricordo e bontà della storia) è stato quello caratterizzato da elementi pragmatici. Tale tipologia, inoltre, e in misura leggermente inferiore quella manipolabile, ha ottenuto una stretta correlazione con i valori di Emozionalità Positiva dei bambini rilevati tramite QUIT, e con lo stile di narrazione materno di tipo Narrativo; per contro, la tipologia con immagini e brevi scritte correlava con i valori di Emozionalità negativa e con lo stile narrativo di tipo Paradigmatico. Tali dati hanno permesso di supporre la presenza di due macrocategorie in riferimento alle tipologie di libri: una che caratterizza i libri con sole immagini (elementi pragmatici + manipolabile) e una che caratterizza i libri con immagini e parole; all’interno della prima, poi, il libro con elementi pragmatici è più funzionale a stimolare una narrazione emotiva mentre quello manipolabile una narrazione più di tipo razionale. Inoltre, i bambini più piccoli, ad esclusione della Bontà della storia, hanno ottenuto sempre prestazioni migliori dei bambini più grandi. In sintesi i risultati hanno evidenziato che tutte tre le variabili interessate (bambino, mamma, libro) intervengono direttamente, modificandola anche sensibilmente, l’interazione narrativa; al momento, tuttavia non ci è stato possibile definire quale di queste abbia una maggiore influenza. Studio 3: campione di bambini con sviluppo atipico. Metodo: Lo studio ha riguardato 20 bambini: 10 normodotati e 10 con PDD-NOS, 14 maschi e 6 femmine (età compresa tra 40 e 71 mesi). Il materiale, simile alle precedenti ricerche era costituito da 3 libretti: solo immagini, immagini e brevi scritte, immagini e finestrelle apribili. Preliminarmente per valutere le competenze linguistiche è stato somministrato il TVL/Test , oltre ad un memory span per valutare le capacità di memoria. L’interazione avveniva alla presenza di un’operatore che leggeva il libretto e chiedeva al bambino di ripeterla. Risultati Le capacità linguistiche dei bambini normodotati sono risultate superiori rispetto a quelle dei bambini artistici su tutti i parametri valutati. Circa i libretti, quello che ha suscitato una maggiore produzione verbale e un maggiore ricordo, in termini di coerenza narrativa, è stata la storia manipolabile per i bambini normodotati, mentre il gruppo dei bambini autistici ha ottenuto le migliori prestazioni con il libro costituito da immagini e parole. Questo probabilmente perché tale tipologia ha permesso ai bambini di servirsi del testo scritto per organizzare meglio le informazioni. La tipologia manipolabile, comunque ha attratto notevolmente l’interesse di entrambi i gruppi. Per concludere, da questi studi non è stato possibile evidenziare una specifica tipologia di libro o uno specifico stile di narrazione che sia in assoluto più funzionale di un altro. Sicuramente ognuno di questi elementi ha una sua influenza di cui si deve tenere conto qualora si vogliano approntare programmi educativi per bambini con sviluppo atipico e non.it
dc.language.isoItalianoit
dc.publisherUniversità degli Studi di Parma. Dipartimento di Psicologiait
dc.relation.ispartofseriesDottorato di ricerca in psicologia dell'educazione e delle disabilitàit
dc.rights© Marco Pasquali, 2010it
dc.subjectlibro di immagini - bambiniit
dc.subjectjoint book readingit
dc.subjectmanipulative bookit
dc.titleLa lettura condivisa di un libro di figure nell'infanzia: le interazioni testo-contestoit
dc.title.alternativeJoint pictures book reading with young children: the interactions text-contextit
dc.typeDoctoral thesisit
dc.subject.miurM-PSI/04-
dc.description.fulltextreserveden
Appears in Collections:Lettere, Arti, Storia e Società. Tesi di dottorato

Files in This Item:
File Description SizeFormat 
TESI DEFINITIVA.pdf
  Until 2100-01-01
genere di libro per bambini2.23 MBAdobe PDFView/Open Request a copy


Items in DSpace are protected by copyright, with all rights reserved, unless otherwise indicated.