Please use this identifier to cite or link to this item: https://hdl.handle.net/1889/1405
Full metadata record
DC FieldValueLanguage
dc.contributor.authorCasero, Cristina-
dc.date.accessioned2010-06-14T17:24:27Z-
dc.date.available2010-06-14T17:24:27Z-
dc.date.issued2010-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/1889/1405-
dc.description.abstractLa Casa del Fascio costruita a Como da Giuseppe Terragni è, senza dubbio, uno dei capolavori del Razionalismo italiano, declinato secondo i personali modi dell'architetto comasco. Come ha giustamente notato Diane Ghirardo, però, non pare plausibile limitarsi ad una lettura esclusivamente formale dell'edificio. Il senso profondo e il valore stesso della Casa del Fascio, infatti, possono essere compresi appieno soltanto considerando quello che era il progetto originario dell'architetto, quindi senza trascurare il ricco apparato “decorativo” che dell'edificio era parte integrante. Pensiamo, cioè, ai pannelli fotomeccanici progettati da Marcello Nizzoli per la facciata, che furono realizzati anche se mai collocati in sede, e agli interventi di Mario Radice per la Sala del Direttorio e per il Salone delle Adunate, distrutti nell'immediato dopoguerra; a tale proposito, non dobbiamo dimenticare anche gli interventi decorativi progettati dall'architetto stesso per la Sala del Federale e la Sala intitolata a Gigi Maino. In quest'ottica, la Casa del Fascio si presenta sotto un'altra luce, come un edificio di grande valore funzionale, ma di notevole interesse anche sul piano comunicativo.it
dc.description.abstractGiuseppe Terragni’s ‘Casa del Fascio’ in Como undoubtedly stands out as a masterpiece of Italian ‘Razionalismo’, though inflected according to the architect’s peculiar language. However, as rightly noted by Diane Ghirardo, a merely formal analysis of the building is not plausible. The underlying meaning and the very value of the ‘Casa del Fascio’ are fully perceivable only by taking into consideration the original project, without overlooking the opulent ‘decoration’ specifically intended as an integral part of the building. That includes Marcello Nizzoli’s photomechanical panels for the façade, built but never actually put in place, and Mario Radice’s works for the ‘Sala del Direttorio’ and the ‘Salone delle Adunate’, both destroyed in the immediate post-war; also worth mentioning are the decorative projects by the architect himself for the ‘Sala Federale’ and the room entitled to Gigi Maino. From such a perspective, the ‘Casa del Fascio’ appears under a renovated light, as a building of great functional value, but also as a very interesting communicational device.it
dc.language.isoItalianoit
dc.publisherDipartimento dei beni culturali e dello spettacolo, Università di Parmait
dc.relation.ispartofseriesRicerche di S/Confineit
dc.relation.urihttp://www.ricerchedisconfine.info-
dc.subjectTerragni, Giuseppeit
dc.subjectCasa del Fascioit
dc.subjectComoit
dc.subjectRadice, Marioit
dc.subjectNizzoli, Marcelloit
dc.titleLa Casa del Fascio di Como e le sue "decorazioni". Uno strumento di comunicazione del potereit
dc.typeArticleit
dc.description.fulltextopenen
Appears in Collections:2010, I, 1, Le immagini del potere

Files in This Item:
File Description SizeFormat 
CASERO-casa.pdfArticolo708.22 kBAdobe PDFView/Open


This item is licensed under a Creative Commons License Creative Commons