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dc.contributor.advisorAzzali, Stefano-
dc.contributor.authorFornaciari, Luca-
dc.date.accessioned2010-06-09T06:40:06Z-
dc.date.available2010-06-09T06:40:06Z-
dc.date.issued2010-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/1889/1379-
dc.description.abstractI bilanci di gruppo – sintesi d’esercizio del sistema dei valori emergenti dalla gestione di aziende strutturate a gruppo – sono un’efficace strumento per apprezzare le condizioni di equilibrio economico e finanziario nelle aziende caratterizzate dalla contestuale presenza di società giuridicamente indipendenti ed economicamente sottoposte alla direzione unitaria del soggetto economico, soprattutto se utilizzati in modo complementare ed integrato alle fonti informative che li accompagnano (ad esempio la relazione sulla gestione, la relazione del collegio sindacale, la relazione della società di revisione, le attestazioni del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari). Un’attendibile e significativa determinazione del reddito e patrimonio di gruppo, dei valori di pertinenza della capogruppo e delle minoranze, insieme all’apprezzamento delle componenti elementari di patrimonio, reddito e flussi finanziari, infatti, è il presupposto per consentire ai destinatari interni ed esterni al gruppo di soddisfare quella base di conoscenze comune alla maggior parte degli utilizzatori attuali e potenziali. L’efficacia e la trasparenza dei bilanci consolidati sono influenzate da molteplici fattori; tra questi, ad esempio, la specie di gruppo a cui si riferisce la comunicazione economico-finanziaria (economico, finanziario, misto, orizzontale, verticale, nazionale, internazionale, con società quotate o non quotate, pubblico, privato), i suoi assetti istituzionali e di corporate governance, i settori e i mercati prevalenti in cui opera, l’intensità dei condizionamenti derivanti dall’ambiente sociale e ambientale a cui appartiene, la qualità dei principi contabili che le discipline di bilancio impongono per la determinazione del reddito e patrimonio di gruppo, il comportamento dei redattori di bilancio e, specificamente, il livello di earning management che riempie di contenuto lo spazio discrezionale derivante dalle molteplici opzioni spesso consentite dai principi contabili, i sistemi di controllo volti ad assicurare attendibilità delle informazioni di bilancio e il sistema sanzionatorio nei confronti delle frodi e scandali finanziari. Nell’ambito dei fattori richiamati, la ricerca considera quello riguardante i principi contabili di cui si offre, anzitutto, un’analisi critica nel nostro Paese; s’illustrano i caratteri distintivi dei principi contabili nazionali e internazionali in tema di bilancio consolidato, si evidenziano le differenze tra le fonti normative e professionali e si sottolineano punti di forza e le aree critiche in funzione dell’efficacia informativa a favore degli stakeholders. In un contesto in cui la redazione obbligatoria dei bilanci consolidati rivolti al pubblico è relativamente recente (anni novanta del XX^ secolo) e caratterizzata da un processo di armonizzazione nazionale e internazionale delle fonti disciplinari promossa dall’Unione Europea da circa trent’anni, si rileva una situazione che presenta luci e ombre in merito all’efficacia e alla reale utilità dei bilanci consolidati per la tutela del risparmio e di tutti gli interessi coinvolti nell’economia dei gruppi aziendali. L’inefficacia di questi strumenti informativi è, infatti, testimoniata dai molteplici casi di crisi aziendali che hanno coinvolto gruppi di società, non previsti sul fondamento delle informazioni comprese nei loro bilanci consolidati. Come accennato in precedenza la tesi sottesa a questa indagine è che i principi contabili siano un fattore rilevante che determina l’efficacia e la trasparenza dei bilanci consolidati. Sul fondamento di questa ipotesi, la ricerca focalizza l’attenzione sulle innovazioni di bilancio consolidato introdotte dai principi contabili internazionali per apprezzare, con un’indagine empirica, eventuali progressi in termini di efficacia informativa negli elementi che qualificano la procedura di consolidamento. Specificamente la ricerca è stata condotta sui bilanci consolidati redatti, nel periodo 2004-2008, da un campione costituito da 150 società quotate alla Borsa Valori di Milano. In particolare, si tratta di consolidati costruiti applicando sia il D.Lgs. n. 127/91 (2004) che gli IAS/IFRS (2005, 2006, 2007 e 2008). L’indagine apprezza le conseguenze delle innovazioni di bilancio introdotte dallo IAS 27, dall’IFRS 3 e dalla SIC 12 nella procedura di consolidamento e la loro efficacia nel superare aree critiche presenti nella disciplina nazionale connesse, ad esempio, alla definizione dell’area di consolidamento, alle rettifiche necessarie per eliminare i valori derivanti dalle operazioni infragruppo, all’informativa riguardante le acquisizioni d’imprese e alla costruzione del prospetto di raccordo. L’analisi delle discipline di bilancio e i risultati dell’indagine empirica rivelano che i principi contabili internazionali stanno contribuendo a migliorare l’efficacia delle informazioni economico-finanziarie consolidate su alcuni aspetti rilevanti della procedura di consolidamento (più completa e trasparente definizione dell’area di consolidamento, maggiore grado di disclosure sulle acquisizioni di imprese); tuttavia, permangono preoccupanti lacune normative (ad esempio carenza d’informazioni sulle operazioni interne, mancata regolamentazione della struttura e del contenuto del prospetto di raccordo tra i valori di reddito e patrimonio netto iscritti nel bilancio d’esercizio della società capogruppo e i corrispondenti valori presenti nel bilancio consolidato) che conducono a bilanci consolidati incapaci, nei profili evidenziati, di realizzare un’efficace tutela degli investitori, specificamente di quelli di minoranza, e degli altri stakeholder. Per superare tali lacune si prospettano soluzioni che mirano a migliorare l’informativa sulle operazioni compiute tra consociate e le modalità per comunicare le informazione sulle rettifiche di consolidamento, attraverso la proposta di un prospetto di raccordo con struttura e contenuto coerenti con una più efficace tutela di tutti gli interessi coinvolti nelle attività economiche dei gruppi aziendali.it
dc.language.isoItalianoit
dc.publisherUniversita' di Parma. Dipartimento di Economiait
dc.relation.ispartofseriesDottorato di ricerca in Determinazione e comunicazione del valore nelle aziendeit
dc.rights© Luca Fornaciari, 2010it
dc.subjectbilancio consolidatoit
dc.subjectprincipi contabili internazionaliit
dc.titleTrasparenza dell'informazione economico-finanziaria nei gruppi aziendali: potenzialità e limiti dei principi contabili internazionaliit
dc.typeDoctoral thesisit
dc.subject.soggettarioBilancio consolidato - Standardizzazioneit
dc.subject.miurSECS-P/07it
dc.description.fulltextrestricteden
Appears in Collections:Economia. Tesi di dottorato

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