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dc.contributor.advisorRossetti, Giampaolo-
dc.contributor.advisorMaiolini, Bruno-
dc.contributor.authorSilveri, Luana-
dc.date.accessioned2009-06-16T09:41:05Z-
dc.date.available2009-06-16T09:41:05Z-
dc.date.issued2009-03-13-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/1889/1074-
dc.description.abstractIl 97% del globo è costituito di acqua, di questa massa solo la parte pi piccola è acqua corrente superficiale, eppure è la parte con cui l’uomo si rapporta di più, utilizzandola per molteplici scopi e spesso compromettendone la qualità. I corsi d’acqua al di sopra la linea degli alberi, ancora poco conosciuti dal punto di vista ecologico, hanno caratteristiche che variano a seconda della loro origine( kryal, krenal, rhithral). Il diverso tipo di alimentazione del corso d’acqua determina sensibili differenze nel regime idrogeologico, nelle qualità fisiche dell’acqua e quindi nelle comunità vegetali ed animali che in essi vivono. Le specie animali tipiche dei vari habitat, attraverso adattamenti morfologici, fisiologici e comportamentali hanno acquisito buone capacità di colonizzazione, resilienza e mobilità nonostante gli stress ambientali. Tra gli invertebrati bentonici i gruppi più rappresentati nei torrenti montani sono: Tricladi, Nematodi, Oligocheti, Idracari, Copepodi, Ostracodi e stadi larvali di Insetti tra cui Efemerotteri, Plecotteri, Coleotteri. Il taxon dei Plecotteri rappresenta una componente zoologica significativa che contribuisce alla struttura e alla funzionalità dell’ecosistema fluviale la cui distribuzione è limitata dalla caratteristiche ecologiche (stenoeci). Le varie specie ricoprono un ampio spettro di ruoli trofici nei torrenti alpini di alta quota, soprattutto in quelli di origine glaciale, in quanto essi rappresentano, dopo i Ditteri la componente maggiore come numero di specie e biomassa delle comunità zoobentoniche. Sono in grado di colonizzare anche l’habitat iporreico e di dar luogo a fenomeni di colonizzazione valle-monte. La conoscenza puntuale della distribuzione di questi organismi e la valutazione di quali sono i fattori che regolano la composizione delle varie comunità è importante per studi su fenomeni di tossicità, di biomonitoraggio e di impatto antropico sull’integrità ecologica dei corsi d’acqua. Oggi si rende necessaria una analisi approfondita e critica delle condizioni ecologiche dei torrenti d’alta quota poiché rappresentano una delle ultime risorse di acqua incontaminata del Pianeta. L’ecoregione Alpina comprende una risorsa di inestimabile valore, i torrenti alpini i quali sono però pesantemente minacciati dallo sfruttamento antropico. Le principali cause antropogeniche del declino ecologico di molti corsi d’acqua alpini sono l’alterazione degli habitat (deflussi controllati, frammentazione, urbanizzazione ecc.), l’inquinamento diffuso e puntiforme, l’invasione da parte di specie esotiche e il cambiamento climatico Di recente, grazie all’avvicinarsi delle scadenze imposte dalla Direttiva Europea (DIRETTIVA 2000/60/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO 23 OTTOBRE 2000) si stanno iniziando a valutare gli effetti sulla struttura comunità zoobentoniche dei torrenti alpini e le implicazioni autoecologiche sui singoli taxa. Gli obiettivi alla base del percorso di ricerca sono stati: (i) l’indagine delle tassocenosi presenti nelle tipologie fluviali tipiche del trentino attraverso la determinazione delle specie di Plecotteri; (ii) lo studio delle dinamiche trofiche che regolano le comunità zoobentoniche campionate attraverso l’analisi dei contenuti stomacali; (iii) lo studio della funzione dell’ecotone iporreico per la popolazione di Plecotteri ed infine (iiii) la valutazione dell’impatto ambientale della produzione idroelettrica sulla stabilità delle popolazioni, sulla loro capacità di resistenza e di resilienza e sui loro cicli vitali. La stesura della lista finale delle specie di Plecotteri ha permesso di aggiungere 5 nuove segnalazioni in Trentino e ha confermato la presenza delle 35 specie già segnalate. Dagli studi condotti sui contenuti stomacali è emerso chiaramente che la dieta dei Plecotteri predatori che hanno modalità attive di predazione è composta per lo più da Ditteri Chironomidi il che è in accordo con la composizione della comunità zoobentonica dei torrenti glaciali, la predazione meno attiva tipica delle specie iporreiche invece comporta una minore scelta delle prede. A proposito dell’iporreico la ricerca ha confermato come questo ecotone sia abitualmente frequentato da diverse specie di Plecotteri poiché assume la funzione di: area rifugio durante eventi estremi di portata, area rifugio dove trascorrere fasi delicate del ciclo vitale (muta, sfarfallamento), nursery, zona di foraggiamento e predazione e via di colonizzazione valle-monte o verso corsi d’acqua confinanti. Le comunità di Plecotteri ad ora studiate hanno anche dimostrato la loro grande sensibilità alle modificazioni indotte dai tre momenti dell’uso idroelettrico dei corsi d’acqua. Inoltre appare evidente come il momento del rilascio in alveo delle acque turbinate sia l’evento che maggiormente modifica la comunità zoobentonica, in particolare la comunità di Plecotteri. Al termine della ricerca sono emerse considerazioni che indicano chiaramente l’importanza dello studio dell’ecologia attraverso la conoscenza dell’autoecologia di specie in grado di fungere da indicatori e sentinelle dello stato di salute dell’ambiente e degli affetti indotti dall’uso antropico delle risorse.en
dc.language.isoIngleseen
dc.publisherUniversità degli Studi di Parma. Dipartimento di Scienze Ambientalien
dc.relation.ispartofseriesDottorato di ricerca in Ecologiaen
dc.rightsLuana Silveri, © 2009en
dc.subjectEcologyen
dc.subjectStoneflyen
dc.subjectGut contenten
dc.subjectHydropoweren
dc.subjectHyporheosen
dc.subjectTrentinoen
dc.titlePlecoptera in Trentino:distribution and ecologyen
dc.typeDoctoral thesisen
dc.subject.soggettarioPlecotterien
dc.subject.miurBIO/07-
dc.description.fulltextopenen
Appears in Collections:Scienze ambientali. Tesi di dottorato

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