Mario Giacomelli, Luigi Crocenzi e la fotografia italiana degli anni Cinquanta e Sessanta

Abstract

Il lavoro si focalizza sull’opera fotografica di Mario Giacomelli (1925-2000) nel periodo 1954-1973. A partire da un vasto materiale documentario inedito, tratto dall’ Archivio Giacomelli e dal Fondo Luigi Crocenzi, conservato presso il CRAF di Spilimbergo, vengono ricostruiti i rapporti dell’artista col mondo fotoamatoriale degli anni Cinquanta e l’importante collaborazione con Crocenzi negli anni 1960-1973, fino ad oggi mai considerata. La stessa figura di Crocenzi, del resto, è poco nota. Fondatore nel 1954 del Centro per la Cultura nella Fotografia, fautore di una fotografia intesa come letteratura per immagini, collaborò, tra gli altri, con Elio Vittorini, Cesare Zavattini, Umberto Eco, Ugo Mulas, dando vita a una moderna commistione di linguaggi diversi. È lui, si scopre, a fornire a Giacomelli le sceneggiature per le serie di A Silvia (1964) e Caroline Branson (1967-1974), o lo spunto per le celebri foto dei “pretini” sulla neve. Dalla vicenda critica emerge una forte dicotomia interpretativa, per cui le stesse opere sono state lette o in termini realistico-narrativi o lirico-soggettivi, complice l’estrema atipicità della produzione dell’artista, in cui convergono influssi ed elementi eterogenei e contrapposti. L’impasse viene superata attraverso una nuova messa a punto teorica, condotta sugli scritti e i testi della biblioteca Giacomelli, che consente di approdare a una concezione dialettica delle tensioni che animano l’opera e la poetica del fotografo marchigiano. A partire da questi presupposti, e sulla base di nuovi documenti, viene ricostruita per la prima volta la vicenda filologica delle celebri serie degli anni Cinquanta e Sessanta, per procedere poi a un’analisi comparativa con la produzione fotoamatoriale di quegli anni e le teorie del fotoracconto di Luigi Crocenzi.

This work is focused on the photographic works produced by Mario Giacomelli (1925-2000) between 1954 and 1973. Its main purpose is to examine the artist’s relations with the scene of the amateur photographers of the fifties, by availing of an extensive inedited documentation which has been retrieved from the Giacomelli’s Archive and the Luigi Crocenzi’s Collection, currently housed by CRAF in Spilimbergo. Furthermore, this work takes into account the hitherto neglected yet fundamental collaboration that the artist carried on with Crocenzi between 1960 and 1973. In this respect, some further information about Crocenzi is worth being provided. Founder of the “Centro per la cultura nella fotografia”, supporter of a photography aimed at being literature in pictures, he collaborated with Elio Vittorini, Cesare Zavattini, Umberto Eco and Ugo Mulas amongst others, thus helping develop a modern commixture of different disciplines. It came about that it was Crocenzi himself who provided Giacomelli with the scripts for the series of A Silvia (1964), Caroline Branson (1967-1974) and a cue for the artist’s renowned photos portraying “little priests” in the snow. It must be said that criticism gave rise to an interpretational dichotomy about the artist, which resulted in a reading of Giacomelli’s works either in realistic and narrative terms or under a lyrical and subjective point of view. This contradiction is certainly due to the artist’s extreme singularity, being his works characterized by converging influences and opposing elements. However, the aforesaid deadlock can be partly broken thanks to a new theoretical approach, carried out by searching the writings and texts in the Giacomelli’s library. Such an approach makes it possible to come to a more dialectic conception of the tensions pervading the author’s works and poetics. Working on these assumptions and with the aid of the new documents at our disposal, this is the first research to conduct a philological study of the popular series from the fifties and sixties, hence proceeding to a comparative analysis with the amateur photography of that period and Luigi Crocenzi’s theories about photo stories.